Bio
Liana Borghi è stata ricercatrice di letteratura Anglo-Americana all’Università di Firenze fino a novembre 2009. Nel 1979 è stata una delle socie fondatrici della Libreria delle Donne di Firenze, dal 1985 una delle due responsabili della casa editrice Estro, dal 1994 co-responsabile della divisione lesbica di W.I.S.E. (Women’s International Studies Europe), e dal 1996 socia fondatrice della Società Italiana delle Letterate (SIL), e referente per l’Università di Firenze di ATHENA, la rete tematica europea Socrates di women’s studies chiusa nel 2010.
Ha lavorato e pubblicato su Mary Wollstonecraft e Jane Austen, l’etica sociale dell’Ottocento, donne viaggiatrici, e la scrittura femminile. Il suo interesse per la cultura contemporanea si estende dalla poesia di Adrienne Rich, di cui ha tradotto due volumi, alla narrativa lesbica contemporanea, e alle scrittrici ebree americane. Dopo aver tradotto per Feltrinelli Il manifesto cyborg di Donna Haraway, ha rivisto e curato per questo editore anche il volume Modest_Witness@Second_Millennium. Ha curato con Rita Svandrlik S/Oggetti Immaginari: Letterature comparate al femminile (Urbino: QuattroVenti 1996), un volume di 22 saggi sulla letteratura comparata al femminile, e purtroppo senza di lei un secondo volume, Passaggi: Letterature comparate al femminile (Urbino: QuattroVenti, 2002). Ha curato e introdotto Difetto d’amore, traduzione di At Fault, di Kate Chopin (Ferrara: Luciana Tufani Editrice, 1998). Dal 2000 si è dedicata all’organizzazione di Raccontar(si), un Laboratorio estivo sui temi dell’intercultura di genere continuato come scuola estiva della SIL. Tre raccolte degli interventi presentati al Laboratorio sono uscite a cura sua e di Clotilde Barbarulli Visioni in/sostenibili. Genere e intercultura (Cagliari: CUEC, 2003). Forme della complessità. Genere, precarietà e intercultura. (Cagliari: CUEC, 2004) Forme della diversità. Genere e intercultura (Cagliari: CUEC, 2006); come pure gli interventi raccolti in Archivi dei sentimenti e culture femministe dagli anni Settanta a oggi, (Firenze: Ed. Assemblea, 2015). Ha inoltre curato con Uta Treder Il Globale e l’intimo. Luoghi del non ritorno (Perugia 2007); con altre, Scritture di frontiera fra giornalismo e letteratura (Bari 2009). Un quarto volume di saggi curato con Clotilde Barbarulli, Il sorriso dello stregatto. Genere e intercultura (2010) ha inaugurato la collana ‘àltera’ che dirige con Marco Pustianaz per l’editore ETS di Pisa. Ha inoltre curato con Francesca Manieri e Ambra Pirri, Le cinque giornate lesbiche in teoria (Roma, EDS, 2011), e l’autobiomitografia di Audre Lorde, Zami, così riscrivo il mio nome(Pisa: ETS, 2014).