Cosa
La relazione tra corpi e tecnologie è oggi sempre più al centro delle evoluzioni che caratterizzano le scienze umane e le scienze naturali. Il binomio “neoliberismo – nuove tecnologie della vita e dell’informazione” ha effetti contrastanti, che si sostanziano in differenti posizionamenti e metamorfosi delle soggettività. Viviamo l’epoca della realtà aumentata e siamo tutte/i già dei tecno-corpi. Permanentemente connesse/i alla rete, disponiamo di sempre più tecnologie in grado di modificare tutto di noi stesse/i, dall’aspetto al sesso. Le trasformazioni macchinico-teratologiche in corso si presentano con l’ambivalenza tipica di ogni processo di soggettivazione, dal momento che le bio/info-tecnologie possono funzionare sia come strumenti di autonomia e libertà sia come dispositivi di controllo e disciplina.
Scopo del corso è pertanto quello di analizzare le interconnessioni tra la materia vivente e le innovazioni scientifiche, tenendo traccia dei mutamenti occorsi nella storia del pensiero. Si interrogherà l’approccio umanista, per comprendere in che misura esso sia in grado di seguire il ritmo dei mutamenti dell’umano innescati da ingegneria genetica, bio/nano/tecnologie e informatica. Al contempo, si indagheranno le ragioni dell’approccio postumanista, tornando alle sue radici e seguendone i recenti sviluppi, soprattutto nel campo delle pratiche e delle teorie femministe.
Le lezioni offriranno una panoramica critico-filosofica delle frontiere aperte dalle scienze della vita in ambito medico-normativo, culturale, sociale ed economico. La prima parte sarà dedicata alla definizione della cornice concettuale attraverso la quale leggere l’irrompere delle biotecnologie. Verranno perciò introdotti i concetti chiave del poststrutturalismo francese e del femminismo neo-materialista.
I poststrutturalisti ci aiuteranno a dismettere le tradizionali lenti dualiste e antropocentriche della filosofia morale, fornendoci una cassetta degli attrezzi in grado di concettualizzare le zone intermedie tra l’umano, il naturale e il macchinico. La categoria di biopolitica rappresenterà il punto di partenza per esplorare l’articolazione reciproca della razionalità scientifica occidentale e del capitalismo avanzato. Le epistemologie e le filosofie femministe della scienza ci aiuteranno a problematizzare lo sviluppo reciprocamente proporzionale di scienze della vita e dell’informazione, offrendoci teorie capaci di superare le tradizionali dicotomie oppositive “natura vs cultura” e “umano vs non-umano”.
La seconda parte si concentrerà su medicina rigenerativa e riproduttiva. Alcune lezioni (tenute da biologhe, ginecologhe e medici) prenderanno in esame le nuove tecniche di fecondazione assistita e maternità sostitutiva, in una prospettiva interdisciplinare e con riferimento al dibattito bioetico. Saranno inoltre presentate le nuove tecnologie non riproduttive, dall’interruzione volontaria di gravidanza alla contraccezione. In un primo momento l’accento sarà posto sui contesti normativi neofondamentalisti, che disciplinano le biotecnologie in senso restrittivo ed escludente, ostacolando sia la libertà di ricerca scientifica sia l’esercizio dei diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne e delle soggettività LGBTQ. In un secondo momento si esploreranno discorsi e pratiche volti in particolare alla ricerca di approcci non paternalistici né autoritari, che hanno inteso la scienza come una pratica relazionale e inclusiva, non fondata sul profitto e non cieca rispetto alle differenze di sesso, razza e classe.
CALENDARIO DELLE LEZIONI
1 Introduzione materialista per contesti bio/info-mediati (A. Balzano – L. Borghi) 23 giugno – ore 14
L’Etica di Spinoza: il primo tentativo di superare la dialettica “natura-cultura”, il concetto di mente coestensiva al corpo, potere e potenza come risvolti sempre aperti dei divenire soggettivi al tempo della tecnoscienza. Le soggettività macchiniche di Deleuze e Guattari (A. Balzano).
Le epistemologie femministe e la ripresa di Spinoza da Braidotti a Barad. La standpoint methodology di Sandra Harding. Il continuum naturacultura e la tecnoscienza in Haraway (L. Borghi)
2 Soggettività hi-tech e biocontrollo (A. Balzano – A. Arienzo) 30 giugno – ore 14
Il controllo della vita, il rapporto tra le scienze e i saperi molari e le formazioni di potere, la produzione di soggettività attuata grazie ai dispositivi di auto-terapia a partire da Foucault fino a N. Rose e S. Rajan (A. Arienzo).
Le femministe oltre Foucault: M. Cooper, D. Haraway, R. Braidotti e l’analisi dei processi che hanno definitivamente trasformato la vita in fonte di plusvalore; il nodo scienze della vita/riproduzione/biopotere (A. Balzano).
3 Itinerari bioetici a zig zag tra le scienze della vita (A. Balzano – M. Turrini) 7 luglio – ore 14
Precauzione di metodo: il nuovo approccio alla bioetica proposto da S. Jasanoff.
Focus sulle biotecnologie riproduttive in ambito non umano. La fecondazione assistita negli allevamenti industriali negli studi di A. Clarke. La clonazione dalla pecora Dolly alla mucca Rosita, destinata a produrre latte con proteine umane, a partire da S. Franklin.
La medicina riproduttiva in ambito umano e il suo stretto legame con la medicina rigenerativa in Cooper e Waldby. L’imperativo a conservare e riprodurre, curare e privatizzare a partire da D. Dickenson (A. Balzano).
Genetica e governo del vivente da E. F. Keller a D. Dickenson. Medicina predittiva e preventiva, l’esempio delle Cellule Hela e delle banche di cordoni ombelicali a partire da Cooper e Waldby (M. Turrini).
4 Riprodurre e normare la vita (E. Costantino, Valentina Greco, Stefania Voli) 14 luglio ore 14
La narrazione della fertilizzazione per un approccio critico alla biologia cellulare. Analisi e critica delle nuove tecniche di fecondazione assistita. Gestazione per altri e utero artificiale. (E. Costantino).
Il corpo si smussa o si affila. Il corpo come campo di molteplicità. Il corpo è spazio biopolitico per eccellenza, su di esso si agisce la violenza della norma, attraverso di esso si può agire il cambiamento.
Le tecnologie (biochimiche, digitali, informatiche, audiovisive) hanno trasformato radicalmente il modo in cui si produce la divisione tra normale e patologico in termini sessuali. Ma per mezzo delle tecnologie i nostri corpi esperiscono anche nuove e non più rigide consistenze. A partire da “Testo Yonqui”, dall’autrice stessa definito “saggio corporale”, per marcare l’inscindibile legame tra teoria e pratica politica, si attraverseranno i concetti di tecnosessualità e farmacopotere (V. Greco).
Ricostruzione del percorso parlamentare che portò all’approvazione della legge 164/1982; analisi delle visioni e dei linguaggi che si sono intrecciati nel tentativo di definire e normare il “transessualismo”; la legge e il suo essere “meccanismo compensatorio” (Goffman 1963) volto a sventare il rischio – incarnato dalle persone trans stesse – della violazione dalla norma (eterosessuale) dominante (S. Voli).
5 Le scelte non riproduttive tra scienza e biodiritto (C. Cossutta, A. Pompili, E. Costantino) – 21 luglio ore 14
Cenni storici sull’aborto: dalle streghe all’ecografia. La libertà di non riprodursi dal Secondo Sesso di Simone de Beauvoir alla tesi filosofica di Thomson in difesa dell’aborto, passando per Carla Lonzi e i manuali di Self-Help (C. Cossutta).
Interruzione volontaria di gravidanza, RU486 e obiezione di coscienza (A. Pompili).
La contraccezione ormonale maschile, storia, analisi critica e possibilità di impiego (E. Costantino).