Cosa
Viviamo l’epoca della realtà accelerata e siamo tutte/i già dei tecno-corpi, mentre la sesta estinzione di massa e il cambiamento climatico stanno a tal punto cambiando la vita sulla Terra da aver spinto alcuni a parlare di Antropocene, altr* di Capitalocene. Le relazioni tra corpi, ecosistemi e tecnologie è al centro delle evoluzioni che caratterizzano le scienze umane e le scienze naturali: il binomio “neoliberismo – nuove tecnologie della vita e dell’informazione” ha effetti che si sostanziano in differenti posizionamenti e metamorfosi delle relazioni sociali, delle soggettività, del Pianeta.
Scopo del corso è pertanto quello di analizzare le interconnessioni tra la riproduzione biologica e sociale della specie Sapiens, la materia – vivente e non – e le innovazioni scientifiche in relazione al capitalismo, tenendo traccia dei mutamenti occorsi nella storia del pensiero. Le lezioni offriranno una panoramica critico-filosofica delle frontiere aperte dalle scienze della vita in ambito medico-normativo, culturale, sociale ed economico, per giungere all’affermazione di nuove ontologie e politiche eco/cyborg/transfemministe.
Durante le prime lezioni si interrogherà l’approccio umanista, per comprendere in che misura esso sia in grado di seguire il ritmo dei mutamenti dell’umano innescati da crisi ecologica e crescita senza limiti del capitale. Al contempo, si indagheranno le ragioni dell’approccio postumanista, tornando alle sue radici e seguendone i recenti sviluppi, soprattutto nel campo delle pratiche e delle teorie femministe (R. Braidotti, F. Ferrando).
Verranno perciò introdotti i concetti chiave del poststrutturalismo francese e del femminismo neo-materialista. I poststrutturalisti (M. Foucault, G. Deleuze e F. Guattari) ci aiuteranno a dismettere le tradizionali lenti dualiste e antropocentriche della filosofia morale, fornendoci una cassetta degli attrezzi in grado di concettualizzare le zone intermedie tra l’umano, il naturale e il macchinico. La categoria di biopolitica rappresenterà il punto di partenza per esplorare l’articolazione reciproca della razionalità scientifica occidentale e del capitalismo avanzato (N. Rose, M. Turrini, S. Rajan, M. Cooper). Le epistemologie e le filosofie femministe della scienza (S. Harding, D. Haraway) ci aiuteranno a superare le tradizionali dicotomie oppositive “natura vs cultura” e “umano vs non-umano”.
La seconda parte si concentrerà sui nessi che catturano sessi e specie seconde nei flussi schizofrenici del capitalismo avanzato, tra medicina rigenerativa&riproduttiva ed esclusione onto-etico-espistemologica delle alterità. Dal Medesimo all’ibrido, per una giustizia riproduttiva che sia ecologica e multispecie. Lezioni sull’ecologia politica e lezioni tenute da biologhe e ginecologhe prenderanno in esame i concatenamenti material-semiotici che si intrecciano nella direzione di un ecofemminismo in cui il non-umano non soccomba in nome della riproduzione e della rigenerazione dell’Uomo. Le riflessioni si muoveranno verso il riconoscimento di quei complessi moti di differenziazzione che si danno nella materializzazione semio-materiale del Pianeta, in cui individuale e collettivo, sociale e ambientale si intra-producono in entanglement naturalculturali e continuisti (Haraway, Barad, Povinelli, Tsing, Alaimo, Colebrook, Kirby).
La terza parte si occuperà di tracciare vie di fuga eco-queer e postumane, abbracciando l’etica affermativa e spingendosi oltre l’eccezionalismo umano e l’estrattivismo neoliberista: soggetti non conformi, fantascienza, etiche multispecie ed esperimenti Do It Together. Che mondo possiamo pre-figurare? Che generi di futuro e che futuri per i generi non eteronormati?
È possibile seguire le lezioni anche effettuando l’iscrizione al singolo modulo o iscrivendosi come uditrice.
Mappa didattica – i temi in discussione e le docenti invitate (in aggiornamento). Per un’idea dei contenuti vedi anche le edizioni precedenti all’interno della sezione Archivi
1 OTTOBRE
Introduzione materialista per contesti bio/info-mediati (A. Balzano, B. Mazzella, I. Santoemma)
Che cos’è la scienza: a partire da Deleuze e Guattari per tornare a Spinoza. Alla ricerca di filosofie che superino la dialettica “natura-cultura”. Dalla dichiarazione spinozista “la prima idea della mente è il corpo” alle epistemologie femministe, passando per la standpoint methodology di Sandra Harding e il cyborgfemminismo di Haraway (Balzano).
La produzione di saperi di potere, corpi mostruosi e desideri anormali: la normalizzazione delle persone non eteronormate e la doppia ingiunzione medico-giudiziaria. Deleuze e Guattari: scienza minore e scienza maggiore, psicanalisi e istituzione della famiglia nucleare eterosessuale (Mazzella).
Il controllo di sessualità e riproduzione tra anatomo-politica e biopolitica. Verso la governamentalità e l’ideologia neoliberale. C’è una vita oltre il governo dei viventi? L’ultimo Foucault e l’autonomia ne La Storia della Sessualità II e III (Santoemma).
8 OTTOBRE
La vita come plusvalore e il biolavoro transpecie (A. Balzano, I. Santoemma, C. Di Fabio)
Neoliberismo e scienze della vita tra XX e XXI (Rose, Cooper): l’estrazione di plusvalore dalla vita in sé tra rivoluzione post-industriale e industria biotech.
Dalle mammifere cyborg ai batteri della Crispr-cas9 passando per le diatomee: la riproduzione e la rigenerazione dei Sapiens per conto specie seconde e a costi etici azzerati (Balzano).
Primo accenno verso una disambiguazione di trans e post cercando occorrenze e significati ontologici fra trascendenza e immanenza. Disambiguiamo: postumano, compost, humus, transumano. Perché il postumanesimo femminista non è un transumanesimo (Santoemma).
Entanglement trans-specie e trans-regno: come i funghi creano e ricreano mondi, rigenerano ecosistemi, decostruiscono l’Individuo e le tradizionali dicotomie, arrivando a ri-formare le nostre menti (di Fabio)
15 OTTOBRE
Geni cooperativi, alberi sradicati e sistemi simpoietici: il divenire della vita transpecie (A. Balzano, C. Bernava, I. Santoemma)
Per una geneaologia del Sapiens che non sia mansplaining. Come archea e batteri costruiscono il mondo e sradicano l’albero. Etica more biologico demonstrata: l’endosimbiosi tra Spinoza, Lynn Margulis e Star Wars passando per il trasferimento genico orizzontale (Balzano).
Agency multispecie: sondare le capacità agenziali del non-umano. Breve storia di come la CRISPR sia potenziale terreno di simpoiesi in ottica femminista e neomaterialista. Biotecnologie più che umane per futuri transpecie e zoe-geo-tecno soggettività (Santoemma).
Grovigli ecosistemici e simpoiesi: come ripensare l’ecologia a partire dalle epistemologie femministe. Diffrangere l’autopoiesi e divenire transpecie (Bernava).
22 OTTOBRE
La giustizia riproduttiva tra scienza e biodiritto (A. Balzano, E. Costantino, A. Pompili)
Legge 194/78, interruzione volontaria di gravidanza, RU486 e obiezione di coscienza: non riprodursi dal Secondo Sesso di Simone de Beauvoir alla tesi filosofica di Thomson in difesa dell’aborto, passando per Carla Lonzi e i manuali di Self-Help (Pompili).
Riterritorializzazione delle lotte femministe: la scuola di Chicago e l’esternalizzazione della riproduzione nel quadro della femminilizzazione del lavoro (Cooper e Waldby, Haraway). Make kin not population: aborto libero-sicuro-gratuito e parentele postumane per fronteggiare le sfide della Grande accelerazione umana (Haraway) al tempo della sesta estinzione (Balzano).
La narrazione della fertilizzazione per un approccio critico alla biologia cellulare. La contraccezione ormonale maschile. Riproduzione assistita tra tecniche attuali e sviluppi futuri: fecondazione in vitro, gestazione per altre/i, gameti e uteri artificiali. In bilico tra mercificazione del biologico e autodeterminazione delle donne: oltre il divieto di surrogacy (Costantino).
29 OTTOBRE
Lezione aperta.
Laboratoria gestita dalla Collettiva Matsutake: Dalle consultorie autogestite alla giustizia multispecie
Centro delle Donne di Bologna, Via del Piombo 7, 10.00/14.00
Quale salute per quali bisogni e desideri? Dalle consultorie autogestite alla giustizia multispecie Quale salute per quali bisogni? In che modo si può autodeterminare la propria salute attraverso saperi non canonici? E se i nostri corpi non rispondono alle norme binarie, come ci autodeterminiamo anche nel genere?
In un talk a tre ci confronteremo grazie alla compenetrazione tra il modulo scienze e la Collettiva Matsutake sulla salute che vorremmo e su come pensarla insieme. A partire dalla salute riproduttiva e non riproduttiva, passando per l’autodeterminazione di genere, per arrivare al benessere della terra, ragioneremo insieme sulle possibili vie di fuga da un sapere medico che non ci vede come soggetti ma come oggetti di indagine passiv*.
Elisa Bosisio ci illustrerà pratiche incarnate per tenere insieme epistemologie postumaniste e compostiste ed esperimenti di cura eco-queer tra Calafou, gynePUNK e l’Institute of Queer Ecology.
Sale Sirigu ci parlerà di come la medicina “occidentale” collassi davanti a corpi ritenuti non conformi, in un rischio costante di patologizzazione e psichiatrizzazione nei confronti di soggettività trans e non binarie.
Monica Rossetti racconterà della propria esperienza da erborista e femminista nell’autogestione della salute. Lontano dalla città, in collaborazione con Campi Aperti, ci riporterà il tentativo di costruire un’erboristeria contadina a contatto con la terra grazie ad altri saperi medici, dalla medicina tradizionale cinese a quella mediterranea.
Introduce Ilaria Santoemma, femminista e dottoranda presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Dopo un primo momento di confronto con le ospiti ci si dividerà in piccoli gruppi per provare a ragionare sulla consultoria autogestita che vorremmo e quali pensieri ci piacerebbe che la animassero.
Per questioni organizzative, è gradita la prenotazione inviando una mail a collettivamatsutake@gmail.com
5 NOVEMBRE
Studi transfemministi e Trans Studies (L. Virtù, V. Greco)
Valentina Greco – Cos’è il transfemminismo? Com’è il transfemminismo? Dov’è il transfemminismo? Cercheremo di esplorare i significati e le esperienze del transfemminismo nelle teorie e prassi critiche contemporanee tracciando una breve storia del transfemminismo e cercando i inquadrarlo non esclusivamente come pratica politica, ma anche come possibile metodologia di ricerca e come controepistemologia, perché mette in discussione ogni teoria e metodo della conoscenza in quanto espressioni di una cultura e di un potere che confermano la linea del privilegio di classe, di razza e di sesso contrapponendo a queste la materialità e la vulnerabilità dei corpi, delle esistenze.
Ludovico Virtù – Interrogando gli s/legami tra cis-normatività e sessualità attraverso una panoramica sugli studi trans e l’analisi di alcuni casi di contro-narrativa e contro-organizzazione della salute sessuale proveremo a capire cosa succede alle nostre metodologie, epistemologie e pratiche quando pensiamo in chiave trans, per comprendere l’influenza che una prospettiva teorico-metodologica così situata può avere sul nostro modo di pensare al concetto stesso di ‘organizzazione’. Ponendo il sapere incarnato e il sapere riflessivo come strumenti imprescindibili nel percorso formativo sugli studi trans, il seminario vuole essere uno spazio ibrido aperto ad una riflessione collettiva in cui teoria, corpi ed emozioni, piuttosto che escludersi a vicenda, generano insieme utopie.