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Autonomia, autodeterminazione e autogoverno 2025

Pratiche di cura e di libertà 

Cosa

Come attivist3 della Casa delle Donne* Lucha y Siesta sappiamo quanto i diversi femminismi e le relazioni con altre storie e pratiche in giro per il mondo ci abbiano messo a disposizione la genealogia necessaria per la crescita della nostra consapevolezza, per i riferimenti teorici scelti e soprattutto per la definizione di una nostra pratica quotidiana. Inoltre immergerci nelle attività, concrete e simboliche, della prevenzione e contrasto alla violenza di genere ci ha fornito la lente per guardare il mondo dotandoci di strumenti affinché potessimo uscire dal particolare per adottare un approccio di genere integrale che attraversasse tutti gli ambiti della vita: politica, sociale, economica e culturale.
La violenza di genere infatti è un fenomeno diffuso che assume molteplici forme: dalla violenza fisica a quella sessuale, dalla violenza psicologica a quella economica, dagli atti persecutori come lo stalking fino a femminicidi e transicidi. Oltre alla violenza diretta, le donne cis e le persone trans binarie e non binarie, sono sottoposte alla dimensione di violenza strutturale, quella violenza cioè che rende invisibili o diminuisce riconoscimento, protagonismo ed esigenze in molti campi: da quello medico a quello professionale, da quello educativo a quello del contesto urbano, fino a quello istituzionale.
Siamo partit3 da una casa tutta per noi per arrivare alla consapevolezza che non bastava, bisogna invadere ogni anfratto/meandro della vita personale e pubblica, esondare e impregnare corpi e materia. In questo senso è necessario integrare e trasversalizzare le pratiche di contrasto alla violenza di genere con un lavoro territoriale incentrato anche nel tessuto urbano che abitiamo, perché rappresenta uno spazio in cui si cristallizza e riproduce la violenza di genere.
Cambiare la cultura patriarcale significa anche cambiare la cartografia e la progettazione urbanistica delle città che abitiamo. Le città che attraversiamo sono spesso un ostacolo alla possibilità di conciliare vita e lavoro, sono spesso ostacoli per i corpi diversamente abili, per il benessere personale e collettivo, rendendo le donne e le soggettività non conformi alle norme eterocispatriarcali maggiormente esposte a violenza, discriminazioni e disuguaglianze.
Questo modulo “Autonomia, Autodeterminazione, Autogoverno: pratiche di cura e libertà” è rivolto a chi desidera apprendere, discutere e confrontarsi sulla dimensione pervasiva della violenza e delle discriminazioni di genere con un focus sulla costruzione della città inclusiva, che adotta un approccio di genere, partendo da una sperimentazione sul campo attraverso la condivisione di buone prassi per l’elaborazione di un futuro spazio urbano che tenga conto di elementi fondamentali per la prevenzione della violenza di genere e sui generi.

Mappa didattica – i temi in discussione e le docenti invitate. Per un’idea dei contenuti vedi anche le edizioni precedenti all’interno della sezione Archivi

Mappa didattica

Quando

dal 20 giugno al 4 luglio 2025, i venerdì 14.00-19 e i sabato, 10-13 --- in via di conferma