Cosa
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Come attivist3 della Casa delle Donne* Lucha y Siesta sappiamo quanto i diversi femminismi e le relazioni con altre storie e pratiche in giro per il mondo ci abbiano messo a disposizione la genealogia necessaria per la crescita della nostra consapevolezza, per i riferimenti teorici scelti e soprattutto per la definizione di una nostra pratica quotidiana. Inoltre immergerci nelle attività, concrete e simboliche, della prevenzione e contrasto alla violenza di genere ci ha fornito la lente per guardare il mondo dotandoci di strumenti affinché potessimo uscire dal particolare per adottare un approccio di genere integrale che attraversasse tutti gli ambiti della vita: politica, sociale, economica e culturale.
La violenza di genere infatti è un fenomeno diffuso che assume molteplici forme: dalla violenza fisica a quella sessuale, dalla violenza psicologica a quella economica, dagli atti persecutori come lo stalking fino a femminicidi e transicidi. Oltre alla violenza diretta, le donne cis e le persone trans binarie e non binarie, sono sottoposte alla dimensione di violenza strutturale, quella violenza cioè che rende invisibili o diminuisce riconoscimento, protagonismo ed esigenze in molti campi: da quello medico a quello professionale, da quello educativo a quello del contesto urbano, fino a quello istituzionale.
Siamo partit3 da una casa tutta per noi per arrivare alla consapevolezza che non bastava, bisogna invadere ogni anfratto/meandro della vita personale e pubblica, esondare e impregnare corpi e materia. In questo senso è necessario integrare e trasversalizzare le pratiche di contrasto alla violenza di genere con un lavoro territoriale incentrato anche nel tessuto urbano che abitiamo, perché rappresenta uno spazio in cui si cristallizza e riproduce la violenza di genere.
Cambiare la cultura patriarcale significa anche cambiare la cartografia e la progettazione urbanistica delle città che abitiamo. Le città che attraversiamo sono spesso un ostacolo alla possibilità di conciliare vita e lavoro, sono spesso ostacoli per i corpi diversamente abili, per il benessere personale e collettivo, rendendo le donne e le soggettività non conformi alle norme eterocispatriarcali maggiormente esposte a violenza, discriminazioni e disuguaglianze.
Questo modulo “Autonomia, Autodeterminazione, Autogoverno: pratiche di cura e libertà” è rivolto a chi desidera apprendere, discutere e confrontarsi sulla dimensione pervasiva della violenza e delle discriminazioni di genere con un focus sulla costruzione della città inclusiva, che adotta un approccio di genere, partendo da una sperimentazione sul campo attraverso la condivisione di buone prassi per l’elaborazione di un futuro spazio urbano che tenga conto di elementi fondamentali per la prevenzione della violenza di genere e sui generi.
Mappa didattica – i temi in discussione e le docenti invitate. Per un’idea dei contenuti vedi anche le edizioni precedenti all’interno della sezione Archivi
Primo modulo 14 giugno 14.30-19.00 (Aula Verra)
La città femminista: pratiche di cura degli spazi e delle relazioni
L’antiviolenza come processo di cambiamento della società, di trasformazioni e
innovazioni sociali a cura di Daniela Volpe e Francesca Tonini (Centro Donna L.I.S.A.) e Mazen Masoud (MIT – Movimento Identità Trans APS)
Secondo modulo | 15 giugno 9.30-14.00 (Aula Matassi)
Giustizia e Diritti: una visione dal vero.
Violenza istituzionale, stereotipi di genere e buone pratiche a partire dal lavoro sul campo
di centri antiviolenza, case rifugio, case delle donne e movimenti femministi
- Presentazione, Osservatorio Roma 3 e relativo Rapporto a cura di Simona Ammerata
- Lavoro con i centri antiviolenza e tratta a cura di Arianna Martinez (Be Free)
- Casi di discriminazione di genere
- Il lavoro con le cliniche del diritto e Osservatorio a cura di Enrica Rigo
- Tiriamo le fila a cura di Simona Ammerata
Terzo modulo | 27 giugno 14.30-19.00 (Aula Verra)
Una lettura transfemminista dello spazio urbano. Pratiche di resistenza artistica
e autodeterminazione.
- La città transfemminista a cura di Teresa Maisano e Anahi Mariotti
- Percorsi di trasformazione in ottica transfemminista a cura di Marta Gayoso (Universidad Politécnica de Madrid)
- Esperienza di spazio e attivismo femm/transf nel contesto urbano a cura del Collettivo Mi cuerpo es mio (Catania)
- Dibattito e Tiriamo le fila a cura di Simona Ammerata, Angela D’Alessandro, Teresa Maisano e Anahi Mariotti
Quarto Modulo | 28 giugno 10-18.00 presso Casa delle donne Lucha y Siesta
Laboratorio pratiche di città trans/femminista
Socialità e felicità, festa alla casa delle donne Lucha y Siesta
- Apertura Lab a cura di Teresa Maisano, Simona Ammerata e Angela D’Alessandro
- Percorsi di trasformazione in ottica transfemminista a cura di Marta Gayoso
- Percorsi di trasformazione a cura di Anahi Mariotti e Teresa Maisano
- Dibattito e Restituzione