Cosa
Il modulo analizza generi e formati mediali mainstream in un’ottica di genere, fornendo un inquadramento teorico essenziale delle principali tradizioni di ricerca e sottolineando le relazioni tra tali tradizioni e il pensiero, la critica e le pratiche politiche (trans)femministe. L’attenzione verrà inoltre posta sulla dimensione professionale, e sui vincoli alla creatività tra imperativi di mercato e regolamentazione di settore. In particolare, il modulo mira a:
1) promuovere la comprensione e l’analisi del rapporto tra identità di genere e rappresentazioni/consumi mediali e del ruolo dei media nel rafforzare o contrastare disuguaglianze e discriminazioni basate sul genere. Analizzando pubblicità, serie televisive, media e social network, evidenzieremo come le rappresentazioni offerte dal sistema mediatico veicolino spesso un preciso “dover essere”, basato su precetti essenzialisti e eteronormativi, che aumentano la loro forza prescrittiva nel momento in cui si combinano ad altre variabili e potenziali fattori di discriminazione (come provenienza geografica, età, classe, abilità fisica).
2) decostruire i modelli di ruolo di genere e di relazione fra generi proposti dai media, per andare oltre una critica dell’esistente, elaborando, attraverso il contributo di studiose/i e professioniste/i del settore, sguardi e altri e strumenti alternativi, che consentano alla classe di produrre narrazioni/rappresentazioni non stereotipate ed efficaci in rapporto a forme mediali diverse.
Ciascuna delle lezioni prende in esame un comparto mediale diverso e può essere fruita singolarmente ma anche come snodo di un percorso che evidenzia retoriche ed estetiche trasversali e comuni a generi mediali apparentemente molto distanti.
MAPPA DIDATTICA
19 settembre
Serie Tv Crime e Mostri – con Francesca Lopez
PT 1 – Violenza in pubblicità e in serie tv crime: analisi di violenza di genere di tipo letale e feticizzazione della morte.
All’interno della narrazione mainstream la violenza di genere è un topic molto comune. Durante questa lezione analizzeremo la presenza della violenza di genere partendo dalle pubblicità di case di moda riconosciute e arriveremo ad alcuni case studies su serie tv crime. Inoltre, affronteremo un focus sulla rappresentazione dei cadaveri femminili.
PT 2 – X-Men, riproduzione del binarismo o possibilità altre di rappresentazione?
I mostri hanno un potenziale altissimo di rappresentazione per quanto riguarda il cambiamento di percezione delle identità. Un’analisi del franchise ci consentirà di comprendere i limiti e le possibilità di decostruire e riscrivere nuovi mondi all’interno del discorso mainstream attraverso delle lenti queer e politicamente posizionate.
26 settembre
Violenza digitale con Silvia Semenzin
In questo incontro parleremo di giustizia digitale e diritti umani digitali, guardando a queste sfide non solo attraverso le lenti della discriminazione e violenza online, ma anche attraverso i concetti di cura, equità, responsabilità e collettività. L’incontro è volto a riflettere sulle possibilità offerte dalla rete e ai rischi che essa porta con sé: che cosa significa attivismo digitale? E quali pratiche ed esperienze politiche possono rappresentare alternative auspicabili per i futuri digitali?
4 ottobre
La rappresentazione mediatica della violenza – con Barbara Bonomi Romagnoli
Analizzare come i media, mainstream ma non solo, rappresentano la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere permette di intercettare anche quanto e come sono raccontati i femminismi e i movimenti delle donne.
In che modo il gender mainstreaming è entrato nel lessico giornalistico, quanto c’è di pinkwashing e quanto ancora c’è da lavorare per la narrazione corretta di soggetti più marginalizzati, dai corpi trans alle/ai sexworker. Due focus in particolare, da un lato una riflessione sul linguaggio che usiamo, capire quanto rispetta e rispecchia la molteplicità di corpi, identità, generi che esistono e che hanno diritto di cittadinanza; dall’altro le recenti inchieste sulle molestie nell’ambito giornalistico, che danno la misura anche della consapevolezza da parte di colleghe e colleghi.
10 ottobre
Donne e conflitti: una questione di genere e di rappresentatività nei media – con Laura Silvia Battaglia
Le donne raccontate nei conflitti appaiono in veste di vittime, è vero. Ma questo non è tutto il ventaglio della realtà. Nelle guerre e, soprattutto nei conflitti, le donne possono essere veri e propri attori e, il più delle volte, sono attori non offensivi. Dall’altra parte le donne che raccontano i conflitti continuano a misurarsi con una industria dei media poco inclusiva e dominata, nei ruoli decisionali, da maschi europei, il più delle volte anglosassoni, che hanno introiettato una visione del mondo coloniale. La sfida è restituire la complessità di questo mondo, navigando attraverso una doppia trincea. Non è facile ma non è impossibile.
11 ottobre
Media, genere, lavoro – con Miriam Tola
Dalle montatrici del cinema muto alle donne nella Silicon Valley degli anni Ottanta fino alle influencers e alle “fempreneurs” delle piattaforme digitali, una panoramica sul lavoro femminilizzato e razzializzato nell’industria dei media. Attraverso una serie di casi studio, parleremo di lavoro invisibilizzato, non retribuito, emozionale e aspirazionale.