Cosa
Il Modulo si propone di tracciare connessioni tra i differenti femminismi e movimenti di donne, originatisi in diversi contesti storico-geografici e culturali, nella loro dimensione teoretica, pratica, politica.
La critica, mossa negli anni ‘80 dai Black Feminism e dalle pensatrici postcoloniali all’etnocentrismo e alla dimensione “coloniale” di molti dei femminismi statunitensi ed europei, ha richiamato questi ultimi a un ripensamento di modalità e approcci, che troppo spesso ventriloquizzavano le voci delle “altre”. Oggi occorre fare un passo ulteriore.
Le elaborazioni e le pratiche delle donne assumono sempre più caratteri transnazionali e interculturali, secondo assetti nomadici che mettono in discussione le categorie socio-politiche tradizionali. La glocalità dei femminismi mondiali invita a raffinare gli strumenti di osservazione e analisi per evitare le trappole dell’etnocentrismo e del monologismo linguistico e culturale e per cogliere come i femminismi e le lotte di liberazione delle donne si connettano tra loro – o si ostacolino – e si contaminino con altre istanze (ecologismo, anticapitalismo, antirazzismo e antispecismo) per cambiare l’ordine dominante esistente.
Numerose le sfide aperte da questa nuova cartografia. Il Modulo si avvarrà dunque della competenza ed esperienza di docenti formatesi in differenti ambiti di ricerca – dall’antropologica alla filosofia interculturale, e alla linguistica – per offrire sia un quadro storico delle questioni, sia gli strumenti.
Nella prima sezione del modulo si fornirà una panoramica storico critica delle dinamiche tra le varie forme di femminismi a partire dalla critica post coloniale. Si evidenzieranno i nodi teoretici e metodologici che hanno configurato il dialogo, o l’assenza di questo, tra movimenti di donne provenienti da diverse aree del mondo, attraverso le prospettive critiche offerte dagli studi antropologici e filosofico interculturali. La seconda sezione entrerà nello specifico delle teorie e delle pratiche dei movimenti di donne nel mondo, mettendone in luce le specificità in relazione al contesto culturale in cui si sono originati e cosa è accaduto nel dibattito internazionale. Verranno affrontate anche le dinamiche di migrazione femminile, le relazioni asimmetriche che si creano tra donne provenienti da differenti contesti nello scenario del neo liberismo globale, le criticità e, invece, le risorse che si configurano a partire dalle nuove cartografie disegnate dai corpi in movimento delle donne. Infine, la terza sezione riguarderà le complesse dinamiche in cui i femminismi transnazionali si muovono in relazione alle politiche istituzionali (internazionali e locali), oscillando tra approcci di base, orizzontali e bottom up, a programmi top down. Verrà fornita una panoramica dei maggiori luoghi istituzionali internazionali in cui i movimenti di donne possono trovare espressione, evidenziandone possibilità e limiti, e di quei luoghi e forme di dialogo che, invece, si sono venute a creare al di fuori delle istituzioni.
MAPPA DIDATTICA – l’elenco delle docenti invitate e i temi in discussione. Il calendario definitivo sarà pubblicato alla chiusura delle iscrizioni.
Filosofia interculturale, antropologia e femminismi. Dai post colonial studies al dialogo transnazionale.
Lectio magistralis, Lidia Curti
Alessandra Chiricosta, Serena Fiorletta, Strumenti storico critici per un incontro con i femminismi transnazionali. Tra filosofia e antropologia
Femminismi situati, cartografie e mappe di movimento.
Alessandra Chiricosta, Femminismi Transnazionali a partire dall’ Asia
Sabrina Marchetti, Genere e migrazioni: un approccio femminista.
Renata Pepicelli, I movimenti delle donne e le rivolte arabe: generazioni femministe a confronto
Interventi in videoconference con esperte e attiviste sul campo
Approcci istituzionali e Approcci di base.
Roberta Paoletti, Femminismi e Pari Opportunità nel Parlamento Europeo
Sara Rezoagli, Grassroot e topdown. All’intersezione di due approcci nei movimenti delle donne
Lezioni dal campo:
Simona Lanzoni, ONG Pangea
ONG Aidos