Cosa
Questo modulo si occuperà del rapporto fra le donne e il potere.
Per secoli le donne hanno avuto potere nello spazio privato e sono state escluse dallo spazio pubblico, sul quale hanno potuto agire per via indiretta, influenzando gli uomini potenti o contribuendo a cambiamenti culturali rilevanti ma sempre senza titolarità effettiva. Dalla fine dell’Ottocento – un secolo durante il quale le donne hanno dapprima creato uno spazio intemedio fra pubblico e privato attraverso le associazioni benefiche e i salotti – è cominciata la lunga marcia femminile per la conquista della rappresentanza e poi di posti e incarichi nelle istituzioni.
È questo un tema sul quale il nuovo femminismo degli anni Sessanta ha aperto e condotto un lunghissimo dibattito, spesso conflittuale, che non si è ancora concluso. La differenza femminile ha in sé la forza di cambiare il volto del potere o è inevitabile l’omologazione al modello maschile nelle pratiche, nei comportamenti e nelle ambizioni? E d’altro canto, è vero o no che la sola presenza di molti corpi femminili su una scena dominata dal corpo e dal desiderio maschile può rappresentare un fattore di cambiamento e di trasformazione? Con il tentativo di Hillary Clinton di conquistare i vertici della massima potenza mondiale, e già fin dalla sua candidatura nel 2008, il simbolico e l’immaginario intorno alle donne e al potere ha prodotto una brusca sterzata di senso. Il colpo di coda del patriarcato, incarnato nella sua versione peggiore da Donald Trump, è stato micidiale.
Ma che cosa hanno da dire invece le donne che il potere – sia pure in scala infinitamente minore – lo hanno conquistato e gestito? Che contraddizioni ha creato nella loro vita, personale e pubblica? Oltre ad alcune lezioni introduttive e di quadro sulle istituzioni e le politiche nazionali ed europee in materia di genere, questo modulo intende interrogare le protagoniste di questo spazio avanzato della vita pubblica delle donne ma anche ascoltare le voci di quelle che si sono sottratte pur senza rinunciare alla politica, e anzi ponendo la pratica femminista al centro dell’azione e postulando che è il femminismo la “prima politica” e che la contraddizione principale non è fra capitale e lavoro bensì fra patriarcato e libertà.
MAPPA DIDATTICA – l’elenco delle docenti invitate e i temi in discussione.