Cosa
La relazione tra corpi e tecnologie è al centro delle evoluzioni che caratterizzano le scienze umane e le scienze naturali. Il binomio “neoliberismo – nuove tecnologie della vita e dell’informazione” ha effetti contrastanti, che si sostanziano in differenti posizionamenti e metamorfosi delle soggettività. Viviamo l’epoca della realtà aumentata e siamo tutte/i già dei tecno-corpi.
Scopo del corso è pertanto quello di analizzare le interconnessioni tra la materia vivente e le innovazioni scientifiche, tenendo traccia dei mutamenti occorsi nella storia del pensiero. Si interrogherà l’approccio umanista, per comprendere in che misura esso sia in grado di seguire il ritmo dei mutamenti dell’umano innescati da ingegneria genetica, bio/nano/tecnologie e informatica. Al contempo, si indagheranno le ragioni dell’approccio postumanista, tornando alle sue radici e seguendone i recenti sviluppi, soprattutto nel campo delle pratiche e delle teorie femministe (R. Braidotti, F. Ferrando).
Le lezioni offriranno una panoramica critico-filosofica delle frontiere aperte dalle scienze della vita in ambito medico-normativo, culturale, sociale ed economico. La prima parte sarà dedicata alla definizione della cornice concettuale attraverso la quale leggere l’irrompere delle biotecnologie. Verranno perciò introdotti i concetti chiave del poststrutturalismo francese e del femminismo neo-materialista.
I poststrutturalisti (M. Foucault, G. Deleuze e F. Guattari) ci aiuteranno a dismettere le tradizionali lenti dualiste e antropocentriche della filosofia morale, fornendoci una cassetta degli attrezzi in grado di concettualizzare le zone intermedie tra l’umano, il naturale e il macchinico. La categoria di biopolitica rappresenterà il punto di partenza per esplorare l’articolazione reciproca della razionalità scientifica occidentale e del capitalismo avanzato (N. Rose, M. Turrini, S. Rajan). Le epistemologie e le filosofie femministe della scienza (S. Harding, D. Haraway, L. Parisi, T. Terranova) ci aiuteranno a problematizzare lo sviluppo reciprocamente proporzionale di scienze della vita e dell’informazione, offrendoci teorie capaci di superare le tradizionali dicotomie oppositive “natura vs cultura” e “umano vs non-umano”.
La seconda parte si concentrerà su medicina rigenerativa e riproduttiva. Alcune lezioni (tenute da biologhe, ginecologhe e medici) prenderanno in esame le nuove tecniche di fecondazione assistita e gestazione per altre/i, in una prospettiva interdisciplinare e con riferimento al dibattito bioetico, in particolare ai contributi di E. F. Keller, S. Franklin, M. Cooper, C. Waldby, S. Jasanoff. Saranno inoltre presentate le nuove tecnologie non riproduttive, dall’interruzione volontaria di gravidanza alla contraccezione. In un primo momento l’accento sarà posto sui contesti normativi neofondamentalisti, che disciplinano le biotecnologie in senso restrittivo ed escludente, ostacolando sia la libertà di ricerca scientifica sia l’esercizio dei diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne e delle soggettività LGBTQ. In un secondo momento si esploreranno discorsi e pratiche volti in particolare alla ricerca di approcci non paternalistici né autoritari, che hanno inteso la scienza come una pratica relazionale e inclusiva, non fondata sul profitto e non cieca rispetto alle differenze di genere, razza e classe.
Mappa didattica – l’elenco delle docenti invitate e i temi in discussione. Vedi anche il Modulo dell’edizione 2019.
24 ottobre
Introduzione materialista per contesti bio/info-mediati (A. Balzano, L. Borghi, E. Bosisio)
Che cos’è la scienza: a partire da Deleuze e Guattari per tornare a Spinoza. Alla ricerca di filosofie che superino la dialettica “natura-cultura”. Dalla dichiarazione spinozista “la prima idea della mente è il corpo” alle epistemologie femministe.
Una lettura “diffrattiva” e queer: il neomaterialismo da Braidotti a Barad passando per la standpoint methodology di Sandra Harding e il continuum naturacultura di Haraway, fino al riconoscimento delle soggettività e delle agency del non-umano: divenire animale, divenire minoritari/* oltre i limiti dello sfruttamento continuista neoliberale (Despret, Povinelli, Tsing).
31 ottobre
Dalle ondate alle maree. Ripensare la storia in una prospettiva transfemminista, pensare il transfemminismo in una prospettiva storica (S. Voli, V. Greco, L. Virtù)
Femminismo è un sostantivo plurale. Contro il concetto di carsismo. Storia dei femminismi e metodologie transfemministe. Storie e scienze incarnate: corpi, saperi e studi trans. Relazione tra movimenti femministi e movimenti trans: ricostruzione storica e critica del dibattito parlamentare intorno all’esperienza trans e al cambio di genere in Italia. Quali diritti per quali corpi? Quali margini di autodeterminazione?
7 novembre
Le scelte non riproduttive tra scienza e biodiritto (A. Balzano, A. Pompili, C.Cossutta)
La libertà di non riprodursi dal Secondo Sesso di Simone de Beauvoir alla tesi filosofica di Thomson in difesa dell’aborto, passando per Carla Lonzi e i manuali di Self-Help.
Legge 194/78, interruzione volontaria di gravidanza, RU486 e obiezione di coscienza.
14 novembre
Costruzione e decostruzione dei generi: fecondazione assistita, gestazione per altre/i, autodeterminazione (E. Costantino, M. Mengarelli, F. Gallo, E. Bosisio)
La narrazione della fertilizzazione e della riproduzione della specie: per un approccio critico alla biologia cellulare, in bilico tra mercificazione del biologico e autodeterminazione delle donne. Dalla contraccezione ormonale maschile, alla riproduzione assistita, tra tecniche attuali e sviluppi futuri: fecondazione in vitro, selezione sessuale/di genere, gestazione per altre/i oltre il divieto di surrogacy, gameti e uteri artificiali.
21 novembre
Futuri transfemministi: farsi compost in questo mondo di guai (A. Ferrante, A. Balzano, E. Bosisio)
A partire da Cthulhucene (2019) di Haraway, attraversando la SF femminista, esploreremo i futuri transfemministi alla ricerca delle promesse di mostri e divinità ctonie ai tempi delle biotecnologie (Haraway, Le promesse dei mostri, 2019), per uno sguardo etico-onto-epistemologico che non separa le nuove epistemologie postumaniste e compostiste dalle pratiche di cura eco-queer (Puig de la Bellacasa).